L’articolo del Prof. Ronco “Barba e Capelli – È una Trani stanca che non reagisce più” dell’11/01/2022 mi ha fatto molto riflettere.
Ho riflettuto, innanzitutto, sull’eventuale apatia del Tranese, sulle sue crisi di rigetto continue contro la Politica e quali siano eventualmente le cause di tutto ciò.
Alla fine mi sono reso conto che non posso condividere l’analisi del Prof. Ronco, non perché quanto da lui sostenuto non corrisponda al vero ma che tale atteggiamento di apatia è figlio di qualcosa di più infido e profondo: la Solitudine.
Il Tranese, di qualsiasi età e fascia sociale, oggi si sente solo non avendo più punti di riferimento e luoghi dove incontrare di persona personalmente gli altri.
Il tramonto definitivo dei Partiti come spazio di discussione e di proposta, la chiusura dei luoghi di Cultura come Cinema e Teatro, la poca propensione dei siti di culto ad entrare in simbiosi con il proprio Quartiere, l’Ente Comune sempre in difficoltà a gestire il quotidiano e la spinta nella Pubblica Amministrazione a fornire sempre di più solo ed esclusivamente servizi on line, hanno accompagnato il Tranese sempre più a chiudersi in se stesso.
Naturalmente, il Covid-19 ha fatto la sua parte, però non come causa principale ma come “acceleratore” di un processo che era già in atto da tempo.
Soluzioni? Ricette? Provvedimenti?
Fondamentalmente una/o: dobbiamo sforzarci a ritornare ad essere una “Comunità inclusiva”, dove senti di appartenere a qualcosa, sia esso un gruppo di persone che un’istituzione e, fondamentalmente, sentirsi accolti.
La Società Civile si deve mobilitare affinché le nostre Città non siano solo “una somma di mattoni e cemento”, ma dove la Persona sia al centro delle scelte di governo e, quindi, attivarsi per realizzare un progetto di convivenza civile e di Cittadinanza partecipata.
Serve a poco aprire nuovi parchi o passeggiate sul mare, se poi quei luoghi li frequentiamo come “individui singoli”.
Scriveva Pasolini nella sua poesia “La Solitudine”:
<<Bisogna essere molto forti per amare la solitudine; bisogna avere buone gambe e una resistenza fuori dal comune; (…)>>