Quando ho iniziato ad interessarmi di Politica mi è venuto naturale cercare una mia “collocazione”.

Ho sempre votato in un arco ideologico che andava dal PCI/DS/PD fino alla “Sinistra Sinistra”, tracciando una “X” anche sul simbolo dei Verdi.

Sono stato iscritto al Pd, Sinistra Italiana e Possibile; oltre aver simpatizzato per liste Civiche come “Cittaperta”, “Trani a capo” e CON, quest’ultima mi ha poi “simpaticamente” liquidato.  

Però, nel mio percorso di “Viandante Politico”, non mi sono ritrovato pienamente nelle ideologie e/o negli intenti per chi/cosa votavo.

Questo mi ha portato, in tarda età, ad approfondire e studiare, giungendo ad individuare la mia base “ideologica”.

Anche grazie ad alcune letture, posso definirmi un Ecosocialista.

Voi, giustamente, vi starete chiedendo: Che cavolo è ora questo “Ecosocialismo”?

Vado ad illustrare brevemente…L’Ecosocialismo altro non è che è una corrente di pensiero politico ed economico, che combina principi del “Socialismo” con la consapevolezza ambientale dell’Ecologismo.

Questa visione propone un modello di Società che cerca di superare il capitalismo e le sue conseguenze distruttive per l’ambiente, attraverso una trasformazione radicale del modo in cui l’economia e le risorse naturali sono organizzate e distribuite.

Possiamo dire che i principi chiave dell’Ecosocialismo sono:

1. Una critica al capitalismo, dove l’accumulazione di capitale avviene spesso a discapito della natura e delle persone.

2. La ricerca del superamento dello sfruttamento umano e ambientale, attraverso una riorganizzazione dell’economia che metta al centro il bene comune e l’equilibrio ecologico, piuttosto che la massimizzazione del profitto.

3. La Pianificazione democratica e partecipativa come elemento fondamentale, perché le decisioni programmatiche/economiche devono coinvolgere la partecipazione dei cittadini, con un approccio decentralizzato e locale, al fine di rispettare i limiti ecologici e garantire giustizia sociale.

4. La Transizione energetica e l’economia circolare alla base di un’economia basata su energie rinnovabili, efficienza energetica, un uso sostenibile delle risorse naturali, diminuzione dei rifiuti e massimizzare il riutilizzo dei materiali.

5. La giustizia sociale e ambientale come intrinsecamente connesse, dove lotta per un ambiente sano deve essere portata avanti insieme alla lotta per i diritti umani e la redistribuzione della ricchezza.

6. Una riduzione volontaria della produzione e del consumo, per ridurre l’impatto ambientale e creare una società più sostenibile ed equilibrata.

In sintesi, l’Ecosocialismo si propone come un’alternativa sia al capitalismo che ai modelli di sviluppo puramente tecnocratici o basati sul mercato, promuovendo un nuovo paradigma che integri giustizia sociale, sostenibilità ambientale e partecipazione democratica.

Se la cosa vi intriga, vi consiglio queste due letture:

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