In questi giorni è tutto un trionfo sui social e organi di stampa di dichiarazioni festose sulla decisione del Consiglio Comunale di acquistare non uno, ma ben due Teatri!
Ah, l’insostenibile leggerezza della politica tranese.
Certo, comprare degli immobili destinati a restare chiusi per anni e anni, visto che difficilmente oggi un privato investirebbe per renderli fruibili, è una cosa lodevole ma… (perché c’è sempre un “ma”) siamo sicuri che era il momento giusto?
L’acquisto avrebbe un suo perché se l’Amministrazione Comunale avesse reso strutturale una “Politica per la promozione e la gestione di eventi culturali”, ma non mi sembra di vederla.
L’acquisto avrebbe una logica se l’Amministrazione Comunale avesse una cura attenta del proprio patrimonio immobiliare, cosa non pervenuta visto che la situazione dei suoi beni è questa:
la casa di Giovanni Bovio (chiusa)
il monastero (chiuso?)
ex mercato ortofrutticolo (da vendere?)
immobile nelle mani della casa di riposo (chiusa)
pizzeria felice a colonna (chiusa)
ex sede biblioteca comunale piazza longobardi (chiusa)
ex macello (in progettazione?)
lampara (booh!)
ex Cristoforo Colombo (booh!)
Fondaco dei Longobardi (chiuso)
ex scuola De Bello (mezza chiusa?)
Palazzo Beltrani (operativo)
Sant’Antuono (operativo)