Spesso si sente dire che i “corpi intermedi” della Società non ci sono più oppure sono in crisi…
Certo, se parliamo solo dei partiti possiamo essere d’accordo ma se, invece, pensiamo al Terzo Settore tutto cambia.
Se per “corpi intermedi” intendiamo: <<le formazioni sociali che si collocano su una linea ideale che parte dal cittadino e arriva alle istituzioni ovvero le organizzazioni legittimate a rivendicare gli interessi dei cittadini in nome e per conto delle rispettive comunità>>, il Terzo Settore ne rappresenta tutto lo spirito.
Ma oggi il vero problema degli Enti del Terzo Settore non è farsi riconoscere il proprio status di “corpo intermedio”, piuttosto quello di svolgere un’azione politica (ma non partitica!), attraverso una sua rappresentanza… Si tratta solo di scegliere che “tipo di rappresentanza”.
Sicuramente, il modello di riferimento non potrà essere quello della rappresentanza degli interessi, come il sindacato o le organizzazioni di impresa.
Forse è il caso che “esponenti” dell’Associazionismo rompano gli indugi e liberandosi del concetto che “il Terzo Settore sia neutrale politicamente”, si rendano parte attiva nella politica locale facendosi promotori della “democrazia deliberativa”.
Insomma, una “chiamata alla Politica” a tutto tondo.