Servono sempre più azioni per fare sentire le persone parte di una Comunità solidale, contro ogni forma di solitudine.

Nel 2012 proponevo l’istituzione dei “Mediatori Sociali di Strada” ed era una idee inserita nei miei “programmi segreti” da Assessore…

Purtroppo, non ho fatto in tempo ad avviare un confronto con gli Uffici Servizi Sociali ed il Terzo Settore per realizzare uno studio di fattibilità/utilità.

I Mediatori Sociale di strada possono essere definiti come una sorta di “Vigile di Quartiere”, presenti quotidianamente sul territorio in modo da poter entrare in contatto direttamente con quelle persone “fragili” o “non intercettate ancora dai Servizi Sociali”.

In questo modo, tali operatori sociali potrebbe agevolmente fornire a chi ne avesse bisogno utili indicazione per le proprie necessità.

Inoltre, i Mediatori Sociali di Strada potrebbero diventare un “riferimento quotidiano” per quelle persone che evitano, per svariati motivi, le figure ufficiali preposte (come gli assistenti sociali) o le forze dell’ordine, oppure non sanno a chi rivolgersi per chiedere aiuto.

Infine, è da evidenziare che tali figure professionali potrebbero essere a disposizione dell’intera Comunità sul territorio e non chiusi negli uffici.

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