Quando si è giovani ci si crede immortali, certi di avere dinanzi un’intera Vita ricca di opportunità e sorprese, poi gli anni avanzano facendo diminuire il numero delle opportunità e le sorprese perdono in qualità.

Quel senso di immortalità resta latente, soprattutto quando si pensa ai compagni di scuola e in maniera particolare a quelli del Liceo, con cui si è condiviso il giro sulle montagne russe dell’adolescenza.

Poi, un giorno e senza preavviso, la Vita ti sbatte in faccia la sorpresa amara che una di quei compagni non c’è più… non la incrocerai nella tram tram cittadino o negli ambienti frequentati da entrambi…

Allora ti accorgi che la fragile immortalità adolescenziale si dissolta… si è sciolta… si è polverizzata… e ti resta l’unica cosa che veramente immortale: il rammarico delle cose non fatte o non dette.

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