Sul tema del “campo largo” nel CSX scorrono oramai fiumi di parole, scritte, registrate, illustrate e via dicendo.

Ma rischiano di mandare in confusione il potenziale elettore che, sbronzo di chiacchiere, potrebbe restare imbrigliato nella ragnatela dell’astensionismo.

Se non si vuole correre il rischio di effettuare un’ennesima “fusione a freddo” tra sigle e singoli nomi (spesso autoreferenziali), necessità oltre che disegnare i confini di questo “campo largo”, decidere cose si deve “coltivare” in questo spazio politico.

Chiamateli programmi o linee guida o principi o come diavolo volete, ma si decida subito “per cosa e chi voto”, definendo con chiarezza chi ha accesso a questo ipotetico “campo largo”.

Tutto questo anche ponendosi e dandosi risposte precise ad alcuni quesiti, tipo: è credibile un “campo” che annovera tra i suoi coltivatori persone, che pur avendo avuto il potere, hanno favorito/confermato una legge elettorale che umilia l’elettore, non ha varato lo Ius Soli, ha creato/votato il jobs act, ha rivisto in peggio il sistema di nomine RAI e lanciato (poi grazie al cielo bocciata dal referendum) una pessima riforma costituzionale (citofonare Renzi)?

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