In merito alla questione del futuro di Amet, faccio il tifo per la creazione di una uova società (NewCo) di tipo misto, con ingresso di un partner privato che sia un soggetto competente e già operante nel libero mercato dell’energia elettrica.

Tale soggetto dovrà essere individuato mediante opportune procedure ad evidenza pubblica, con cui verrà indetta una gara in cui venga premiato sia il valore economico di acquisto della quota societaria definita (comunque non inferiore al 40%), che l’offerta tecnico-qualitativa concernente le modalità di esecuzione dei compiti operativi della nuova società affidata al socio privato.

Ma vado oltre nella mia idea.

Infatti, con un'altra procedura ad evidenza pubblica, il Comune di Trani potrebbe favorire l’ingresso di altri soggetti privati (società o Fondi) che operano nel campo degli investimenti, cedendo il 5% delle quote societarie in base al prezzo più alto.

Inoltre, il Comune potrebbe raccogliere capitali per il rilancio dell’Azienda attraverso “Azionariato Popolare”, mettendo all’asta in favore dei Cittadini (no soggetti giuridici), quote societarie per il 35%, lasciandosi il 20%.

Infine, il Comune in qualità di attuale Socio Unico, attraverso il deliberato del Consiglio Comunale, dovrà approvare le modifiche Statutarie Amet, indispensabili per creare la NewCo, magari prevedendo che nel futuro CDA ci sia un rappresentate dei lavoratori, come già accade in moltissimi Paese Europei (come: Germania, Austria, Danimarca, Finlandia, Francia, Ungheria, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Svezia).

Concludendo la “NewCo Amet” potrebbe avere il segue assetto societario:
40% Partner privato competente e già operante nel libero mercato dell’energia elettrica;
35% Cittadini (Azionariato Popolare);
5% Società/Fondi di investimento; 
20% Comune di Trani.

Pensiamoci….

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *