Il 2022 sarà un anno di transizione per la partitocrazia, all’orizzonte principalmente le Elezioni Politiche del 2023 ma anche alcune Comunali, causa il “fine corsa” di mandato per qualcuno o lo “stacco della spina” per altri (Trani?).

I più “attrezzati” si stanno già organizzando vedendo delle praterie dinanzi a loro, soprattutto alla luce del fenomeno M5S che non ci sarà più, vittima dello stesso ribellismo antisistema maturato nell’area della insofferenza politica che gli aveva portato in dote percentuali bulgare nel Sud.

Ci sarà una fetta di elettorato che si rifugerà nell’astensionismo mentre un’altra, anche in conseguenza degli anni della paura che hanno fatto riemergere una forte domanda di governo e di stabilità, sarà desiderosa di rappresentanti del popolo con le competenze per affrontare la complessità, capaci di risposte rassicuranti e protettive di fronte a pericoli nuove e minacce mai conosciute, oltre di una voglia di sobrietà nel linguaggio e nei comportamenti.

In contrapposizione a quest’ultimo gruppo, ci saranno coloro desiderosi di perpetuare e subire per tornaconto personale una gestione dorotea e padronale del governo locale, che viene alimentata da un utilizzo delle risorse solo per lubrificare gli ingranaggi delle macchine del consenso e di famelici blocchi di potere che garantiscono voti.

Quindi, tre tipologie di elettori: Astensionisti, Propositivi ed Egoisti.

Dall’offerta della qualità dei candidati dipenderà il successo di una delle tre categorie di elettori.

Mentre, la prima scarterà tutto quello che troverà sulla sua strada e la terza premierà i propri simili, i Propositivi avranno difficoltà a trovare dei candidati idonei, soprattutto alla luce della crisi dei Partiti che hanno smesso da tempo di formare seriamente una nuova classe dirigente, limitandosi a curare solo l’aspetto esteriore e valorizzando le sole tecniche di comunicazione e marketing politico.

Quello che ci vorrebbe per i Propositivi è un luogo di formazione, dove il dialogo ed il confronto siano gli “attrezzi” per migliorarsi.

Un luogo dove si va per “sudare intellettualmente” e per “crescere”, sull’esempio delle palestre che frequentiamo per arricchire le nostre qualità fisiche.

Insomma, serve una “Palestra” per potenziare le nostre qualità “Politiche” e di “Cittadinanza attiva”, per avere quanti più candidati credibili ed affidabili tra cui scegliere.

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