Da Assessore ho evitato di commentare i post “polemici” e “strappalacrime” sull’argomento “senzatetto”, al fine di non innescare sterili diatribe con chi voleva solo “dare contro” all’Amministrazione Comunale, pur essendo a conoscenza che questi Ns. Concittadini hanno un vissuto difficile e volutamente evitano i dormitori e le strutture di accoglienza presenti sul territorio.
A chi, in maniera sensibile ed intelligente, mi ha chiesto maggiori informazioni e soluzioni su tale questione, ho sempre risposto in maniera molto semplice e schietta.
Premesso che non puoi costringere nessuno a entrare come ospite in una struttura di qualsiasi tipo, Il fenomeno dei clochard lo puoi risolvere solo in due modi:
- affrontandolo come un problema relativo al “decoro urbano”, per cui mettendo in atto una serie di interventi dissuasi alla permanenza per strada, come viene fatto a Roma (leggi qui);
- considerandolo un’emergenza sociale e come tale affrontarla, valutando queste persone come “soggetti fragili” ed attuando politiche d’intervento particolari come “Housing First”.
Personalmente penso che per Trani, dove il numero degli homeless non è elevato, si possa affrontare la questione nel secondo modo, magari realizzando in coprogettazione con il Terzo Settore un’iniziativa di “Housing First”.
Infatti, prima che interrompessero bruscamente il mio mandato assessorile, stavo valutando la possibilità di avviare una procedura di coprogettazione per un servizio che, utilizzando nella prima fase un Camper, potesse fornire a questi Ns. Concittadini un luogo caldo/fresco, sicuro e autonomo per dormire, avviando contestualmente una “presa in carico” da parte di soggetti professionalmente preparati per una soluzione definitiva e magari innovativa come questa.